
Tra tutti i distillati, il gin è senz’altro più versatile e complesso al mondo: dalla dolcezza della frutta al profumo delle rose, passando per il balsamico del pino e l’amaro dell’angelica, ogni sapore può trovare posto nel suo bouquet, anche i più arditi come il piccante. Ma da dove provengono tutti questi aromi? Beh il gin è un distillato aromatizzato, e gli aromi utilizzati per insaporirlo si chiamano botaniche. In questo articolo, esploreremo cosa sono le botaniche nel gin, quali sono le più utilizzate e che ruolo hanno nella sua produzione.
Cosa sono le botaniche nel gin?
Le botaniche nel gin sono gli ingredienti naturali che vengono aggiunti durante il processo di distillazione o infusione per conferire aroma, gusto e complessità al distillato. Possono includere una vasta gamma di piante, erbe, spezie e frutti, ciascuno dei quali contribuisce in modo unico al profilo aromatico e al gusto del gin.
Le botaniche più usate nel gin
Ginepro: È il Re delle botaniche nel gin. Senza di esso, non sarebbe nemmeno chiamato gin! Aggiunge quel distintivo gusto balsamico che è la base su cui si costruisce il bouquet.
Coriandolo: Spesso utilizzato insieme al ginepro, il coriandolo aggiunge al gin quel tocco agrumato e speziato che fa la differenza.
Radice di Angelica: La radice di Angelica è apprezzata per le sue proprietà aromatiche e conferisce al gin un corpo robusto e pieno, vagamente legnoso.
Radice di Iris: Conosciuta anche come radice di giaggiolo, viene utilizzata per il suo aroma floreale e leggermente terroso, che si amalgama bene con gli altri ingredienti.
Scorza di Agrumi: Limone, arancia, lime, pompelmo, yuzu, bergamotto sono solo alcuni degli agrumi
utilizzati per conferire al gin freschezza e vivacità. Sono gli aromi predominanti nei gin mediterranei.
Che tu preferisca un classico gin monobotanico di solo ginepro o un gin contemporaneo con un tocco di agrumi e spezie esotiche, c’è sempre una nuova scoperta da fare nel mondo affascinante delle botaniche nel gin.